L'abbondanza di Godard
01.03.2022

L'infodemia
e l'eccesso di informazioni non sono un fenomeno poi così recente;
legato semplicemente allo sviluppo di internet e dei social. Il
sovraccarico informativo nasce e si sviluppa già con i media
tradizionali, stampa, radio e televisione e con un'economia vocata ai
beni di consumo e alla loro pubblicizzazione. In questa dimensione di
surproduzione d'immagini. suoni e parole, però che ne è della verità o
persino dell'autenticità delle relazioni e delle persone? E ancora, come
fare arte, del cinema ad esempio, in un mondo di simulacri che
rimbalzano come eco infinite? Due o tre cose che so di lei è un
film sull'economia, ma anche sull'economia del linguaggio e della
produzione poetica e sugli effetti che la diffusione del consumismo ha
avuto ed ha ancora per le esistenze di ciascuno. Un film politico e una
falsa inchiesta, densa di immagini prese in prestito dalla pubblicità,
di frasi rubate a testi di libri, di comunicati stampa, di manuali
tecnici con le quali Godard ci vuol dire che quel che accade in grande
in Francia, nella società dei consumi della sfavillante Parigi, la
polluzione di significanti e di significati, l'incessante mercificazione
di ogni messaggio, si ripete poi in piccolo sotto forma di
mercificazione delle vite di ciascuno e l'inquinamento da non senso
generale fa si che ogni esistenza umana sia portata al punto zero di un non sequitur.
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Amedeo Liberti
Martedì 1 marzo ore 21:00
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